Analisi distanza peak-to-peak vs V bias: la stima di breakdown voltage

Misure manuali dall'oscilloscopio

Si importano i dati misurati con i cursori (x,y) manualmente dall'oscilloscopio

Si convertono i dati da liste a vettori di numpy

Si settano dei tagli nei dati dopo aver estratto le colonne d'interesse. I tagli hanno lo scopo di eliminare i dati non utili ai fini dell'analisi.

Si definiscono le funzioni di fit, entrambi lineari.

Si esegue il fit lineare dei dati relativi alle distanze tra i picchi 2-1. L'errore associato alla misura del picco è la larghezza della banda osservabile, alla metà della quale è stato misurato il dato.

Lo stesso procedimento è applicato alle misure di distanza tra i picchi 4 e 3.

Misure della distanza tra i picchi dello spettro

Si eseguono gli stessi procedimenti di fit per i dati acquisiti dallo spettro in ADC manualmente con un cursore.

L'errore sulla singola misura è 1 ADC.

Misure del potenziale di breakdown

La misura del potenziale di breakdown si può trovare dal rapporto -q/m dei fit prima effettuati. Questa procedura ci permette di verificare se le misure effettuate sono tra loro compatibili, non solo rispetto ai picchi considerati, ma anche rispetto alle procedure stesse.

Come prima cosa si vettorializzano i valori dei coefficienti angolari e delle intercette dei fit, con le rispettive incertezze estratte dalla matrice di covarianza.

Si definisce r il rapporto tra le intercette e i coefficienti angolari di ogni singolo fit, cambiato di segno, con il relativo errore.

Si trovano il valore medio di r come la media pesata dei risultati sopra trovati e l'incertezza associata a tale media.